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Fiano – da uve di montagna
Prende il nome dal vitigno omonimo che i latini chiamavano Vitis apiana, grazie alle api particolarmente ghiotte della dolceza di queste uve. Nel registro di Federico II di Svevia è annotato un ordine per tre “salme” di fiano. Anche Carlo D’Angiò impiantò nella propria vigna reale ben 16.000 viti di fiano.
Descrizione
Indicazione | |
Zona di produzione | Masseria Capitorre, Montesarchio |
Terreno | Argilla e sabbie alluvionali |
Vitigno | 100% fiano |
Altimetria | 300 metri slm |
Sistema di allevamento | Impianto a spalliera e a guyot |
Vendemmia | Manuale. Prima decade di settembre |
Vinificazione | Macerazione pellicolare prefermentativa a freddo. Pressatura soffice e fermentazione a temperatura controllata. Fermentazione malolattica parziale. |
Affinamento | Affinamento in acciaio per tre mesi e successivo riposo in bottiglia |
Descrizione organolettica | Colore verde e sapori di frutta di mandorla |
Gradazione alcolica | 13% |
Temperatura di servizio consigliata | 12° |
Abbinamento cibi | |
Produzione annuale | 4000 bottiglie |